Una storia vera, una storia come tante.(Riflessioni)

Ci sono momenti che rimangono impressi nella mente come cicatrici, e come tali solo a guardarle, fanno male, sono li’ a ricordaci la sofferenza provata.

Ricordo esattamente la mia prima cicatrice visibile, ero ancora una bambina, mio fratello  viveva ancora con noi ,  io ero sempre al suo fianco aspettando di poterlo aiutare, quel giorno mi chiese di prendere un paio di bottiglie di limonata, quando stavo salendo le scale per ritornare dietro al banco del bar caddi dalle scale,tutte le 4 bottiglie si ruppero e mi tagliai il polso,  fu mio padre con tanta pazienza a pulire la cicatrice e fasciarla, ancora adesso posso vederla,fa male, mi ricorda mio fratello .Qualche anno dopo mio fratello ando’ via. Avevo ancora mia nonna e con lei trascorrevo tutto il mio tempo, mi raccontava storie, le piaceva insegnarmi a lavorare a maglia e uncinetto, e fu lei a far crescere in me la passione per la cucina, mia nonna era una donna dolce e paziente, era molto paziente, e non perdeva occasione per coccolarmi, passavamo tantissimo tempo insieme, ancora oggi mi chiedo se mia madre(sua figlia) fosse stata adottata per quanto erano cosi’ diverse.Mia nonna mi ha aiutato facendomi sentire amata e protetta era  il mio punto di riferimento, purtroppo un giorno durante una delle sue escursioni per raccogliere della buona verdura selvatica,da cucinare per la cena cadde e dopo qualche settimana in ospedale anche lei mi lascio’ definitivamente. Fu per me un forte trauma, avevo perso le uniche persone con cui mi sentivo protetta , mio fratello e mia nonna materna  con ognuno di loro nella mia mente ho ricordi che mi riportano a quando ancora potevo gioire del mio essere bambina. Al ricordo di quando ancora eravamo una famiglia non ricca economicamente ma eravamo felici e uniti. Dopo la sua morte tutto per me e’ cambiato, il mio incubo peggiore ebbe inizio e pensavo potesse finire il giorno del mio matrimonio invece cambio’ solo il modo di rendere la mia vita un incubo, facendomi sentire sempre non all’altezza, il mio lavoro non veniva mai gratificato anzi, non ottenendo piu’ favori sessuali, anche il peggiore dei cuochi era migliore di me.  La mia e’ stata una continua fuga per la liberta’, e nel corso degli anni ho finalmente maturato la consapevolezza che non ero io a sbagliare, non era stata colpa mia mia, ma era lui , il Virus la persona malata che aveva circuito la mia mente di bambina. Ci sono voluti diversi anni di terapia per metabolizzare tutto il male che avevo subito.

MI sono sempre fatta una domanda nel corso della mia vita, penso che in fondo un po tutti forse ci facciamo la stessa domanda, cosa fosse successso se?

Oggi col senno di poi e sapendo dove mi trovo, la risposta che ogni giorno riesco a darmi e’ sempre la stessa.

Sono dove ho sempre voluto essere, sono con  le sole persone piu’ importanti della mia vita; i miei figli e se tutti i sacrifici che ho fatto, le lacrime, le persone sbagliate, tante che ho incrociato nel mio cammino, le persone giuste, poche ma che ancora oggi a distanza di anni hanno saputo la verita’ e sono rimaste al mio fianco. A questo punto della mia storia vera, mi sembrava opportuno fare un po’ di riflessioni. Tutti questi anni, ho avuto una sola certezza nella mia vita, ed e’ stata la forza motrice, la mia Fede e il supporto dei miei figli. Senza non avrei potuto far niente a prescindere da quale decisione abbia potuto prendere in passato.

La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.

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